Descrizione
Questo è un libro di ricette e di memorie e ha origine da qualche appunto e numerosi ricordi, di quelli che non ti abbandonano, come i luoghi. Tra i ricordi di una felice infanzia e una spensierata giovinezza trascorse in Sicilia sono stati qui raccolti quelli legati al cibo e al territorio. I luoghi descritti spaziano da un piccolo borgo marinaro ai piedi di Acireale, fino a Palermo, Messina, Catania e la casa del vento nell’isola di Salina. A ogni reminiscenza l’autore ha scelto di far seguire una o più ricette quasi evocate dal ricordo stesso e ad esso collegate; il risultato è dunque un compendio di buone prassi in cucina ed utili ricette di una famiglia siciliana, di quelle di una volta, dove il cibo era un culto oppure un’ espressione di vita e come tale andava onorato ma soprattutto gustato con consapevolezza. Nel testo si incontrano numerose figure, una sorta di “personaggi” legati alla cucina per le vie più svariate, un mestiere, una passione, un dovere, per i bambini un gioco. Figure, seppure diverse, tutte specchio di una generazione “vera” dedita alla cucina della quotidianità ma eseguita e curata in modo ricercato, attento e sano.
Volendo utilizzare una metafora cromatica, si potrebbe sostenere che l’immagine del testo offerta al lettore è quella degli appunti scritti con una grafía antica e un inchiostro colore nero-seppia, i ricordi, invece, sono a colori, a volte più sfumati ma spesso vividi ed accesi.
A corredo e sostegno delle pagine scritte troviamo fotografie dell’autore stesso, un particolare paesaggio, del pesce in vendita al mercato, il carretto con lo sfincione e molti altri soggetti, quali testimonianze dovute ad una terra, un “popolo” e naturalmente al cibo.