Descrizione
In occasione del centenario del scoppio della Prima Guerra Mondiale s’intende proporre una riflessione sulla svolta epocale, che si è realizzata con il conflitto, che ha trasformato radicalmente la storia del mondo, mutando la sensibilità e l’atteggiamento estetico della civiltà letteraria occidentale e creando un nuovo canone artistico, come confermano le rivoluzioni dell’espressionismo, del futurismo, del cubofuturismo e del surrealismo. La Grande Guerra” ha coinciso con la fine degli ultimi imperi tradizionali – quello zarista, quello ottomano, quello germanico e quello austro-ungarico – e con l’affermarsi definitivo dei processi di massificazione e omologazione della produzione industriale, dei processi sociali e delle istituzioni culturali. All’interno di questo rivolgimento globale, si è gradualmente sviluppata una nuova cultura della pace sulle rovine del tracollo del pacifismo della Seconda Internazionale. Il volume si confronta con queste voci, all’inizio isolate, ma rapidamente assai rappresentative di una alternativa non solo civile e politica, ma anche estetica ed intellettuale. Il movimento dadaista a Zurigo, gli appelli di Romain Rolland e di Stefan Zweig, nonché gli scritti, sempre più pressanti ed appassionati, di Hermann Hesse hanno creato le premesse per una consapevolezza spirituale, su cui si sarebbe potuto creare una nuova coscienza europea, che ha visto la luce solo al termine della Seconda Guerra Mondiale, alla fine di quella che è stata chiamata la Guerra Civile Europea (Nolte).