Descrizione
Luigi Sturzo ha sempre ritenuto rilevante, nel suo pensiero e nella sua azione, la ricerca sociologica rivelando profonda erudizione ed originalità. Per questo motivo da molti viene visto quale promotore della sociologia ma, per una sorte ancora da approfondire, proprio il suo pensiero sociologico non ha ottenuto dai suoi contemporanei un’adeguata valorizzazione. Anzi, si potrebbe parlare di una rimozione della sociologia di Sturzo.
Questo modesto volume può essere inteso come un particolare contributo alla riscoperta del suo pensiero; particolare in quanto presenta soltanto un aspetto della teoria sociologica di Sturzo che, sembra, non è stato mai affrontato in una pubblicazione specifica. Attraverso un’antologia ragionata, si cerca di presentare l’aspetto più originale, inquietante e controverso, si potrebbe dire perfino scomodo, della sua sociologia integrale; nozione a cui, peraltro, non ricorse mai nei suoi scritti. Sociologia integrale perchè parte dal paradigma che l’esperienza del soprannaturale, tramite diverse espressioni religiose, fa parte integrante della realtà umana influendo sulla condizione sociale dell’uomo. In altri termini, il suo presupposto fondamentale è la tesi sulla storicizzazione del soprannaturale.
Tuttavia l’integralismo sociologico di Sturzo non si manifesta soltanto nell’idea di mondanizzazione del sacro attraverso l’agire umano ma anche nella rivalorizzazione dell’individuo come persona nel processo della costruzione sociale della realtà. Queste due idee centrali fanno sì che la sua sociologia integrale è profondamente umanistica e va intesa come proposta sociologica complementare a quella filosofica di Jacques Maritain nota come umanesimo integrale.