Descrizione
«La polarità del dibattito fra patria e lingua è tema centrale nella storia dell’Europa delle nazioni. Ripartire dalla Grecia può esser quindi la scelta giusta. E dalla Grecia moderna che non si è vista restituire dall’Europa sette-ottocentesca il dono imponente della cultura classica è articolata tra grecità continentale e grecità periferica. L’Europa ha cercato a sua volta la Grecia “cristiana” per farne baluardo anti-islamico prima, anti-ottomano poi: e in queste pagine si documenta lo sforzo appassionato della diaspora greca di promuovere la lingua popolare a lingua letteraria per vie già da tempo percorse dai popoli dell’Europa: nello stesso momento in cui, dentro e fuori dello spazio balcanico, si traducevano in greco moderno classici del primo e del tardo illuminismo» (G. Giarrizzo).
Gli autori greci proposti da questa collana – fra cui Arghyris Eftaliotis – si chiedono se l’Illuminismo abbia veramente trovato la soluzione per una maggiore equità, giacché nel nuovo secolo, invero, crolla l’idillio e avanzano i derelitti e i malati. E la nostra “Gorgona”li accoglie per chiedere proprio a loro: «Ma vive re Alessandro? Vive?». Sono proprio loro che traghettano la grecità visionaria di Aristofane, la femminilità, vittima e omicida, di Euripide, gli incesti sofoclei, la violenza degli Atridi del granitico Eschilo, alla cattiva coscienza greca fine ottocento per riscattarli nel nuovo secolo.