Descrizione
Nell’opera di Goethe una galleria di figure mitologiche testimonia il principio di sopravvivenza metamorfica e mercuriale dell’antico. La dinamica «persistenza del mito», indagata sin dal Settecento in una prospettiva empirico-naturalistica, viene oggi riletta come esito di una costante “fisiologica” dell’uomo.
Questo volume, che si avvale dei contributi di alcuni dei massimi studiosi in materia, fornisce un affondo nella riscrittura goethiana del mito, la cui «intrinseca facoltà metamorfotica» introdotta dal saggio di Celeste Franchina, viene esplorata da David E. Wellbery (Cronos), Lorella Bosco (Marmorbilder), Grazia Pulvirenti (Proserpina e Ifigenia), Albert Meier (Toante), Christoph Jamme (Faust II), Giulia Disanto (Hermes), fino alle conclusioni di natura neurocognitiva tratte da Renata Gambino in merito a Euforione, figura centrale nella genesi della creazione artistica.