Descrizione
Il terremoto di Messina del 1908 ha lasciato una larga traccia nella cultura popolare. I poeti popolari ed i cantastorie di piazza diffusero l’evento luttuoso fra le masse contadine e popolari secondo i modi e l’ideologia largamente sperimentata nelle ‘storie’ in versi, che divenivano patrimonio popolare. L’ideologia è quella provvidenziale cristiana che fa discendere ogni evento luttuoso collettivo, come terremoti, eruzioni vulcaniche, ma anche epidemie e guerre, dalle colpe degli uomini. Gli autori di queste storie erano poeti a volte anonimi, a volte conosciuti ed apprezzati poeti di paese, che fornivano le loro composizioni ai cantastorie e ai cuntastori di piazza. Spesso gli autori erano gli stessi che portavano le loro composizioni nelle piazze e nelle fiere di paese, dove vendevano gli ‘stampati’ al pubblico. Da questi stampati letti ed imparati a memoria i contadini recitavano intere ottave durante la mietitura o nelle pause di lavoro, o la sera attorno al braciere nelle lunghe soste invernali.
Luigi Lombardo, autore del presente volume, pubblica quattro storie del terremoto di Messina, di cui due registrate dalla viva voce di informatori, le altre due tratte dai ‘stampati’ o fogli volanti. Il volume contiene un prezioso documento del ‘700, pubblicato qui per la prima volta, che documenta l’attività di un poeta ‘orbo’ di Siracusa.