Descrizione
Negli anni ’70 il termine “postmoderno” è servito per descrivere il sentimento allora diffuso di una rottura con la modernità e con le “grandi narrazioni” di cui essa era stata portatrice (il Benessere, la Rivoluzione, il Progresso…). Di tale senso di rottura si era fatto interprete Jean-François Lyotard scrivendo La condizione postmoderna ( 1979) e in particolare il volume Il postmoderno spiegato ai bambini (pubblicato nel 1986). Ma questo sentimento non ci appartiene più, perchè la postmodernità è stata in effetti più una parentesi gioiosa che una rottura reale. In realtà in questi ultimi venti anni abbiamo assistito a una radicalizzazione della modernità, ad una esacerbazione dei suoi principi motori (il mercato, la democrazia, l’individuo, la tecnica), per cui dobbiamo abbandonare il concetto del postmoderno in favore di quello di ipermoderno.
In cosa consiste l’ipermoderno? Cosa diviene il bene comune quando la logica individualista predomina? Quale benessere e quale saggezza si possono intravvedere quando tutto è pervaso dal consumismo? Quale cultura e quali esigenze salvaguardare in un mondo obnubilato dall’egalitarismo? Come pensare l’umanesimo di fronte all’alluvione tecnologica? Questi gli interrogativi che costituiscono il cuore di quest’opera, che fa dell’ipermoderno più che un problema, un destino.