Descrizione
Il testo analizza le condizioni sociali dell’abitare delle nuove popolazioni migranti nel difficile contesto della città meridionale. La presenza sempre più diffusa e visibile dei mondi migranti aumenta la complessità sociale della città frammentata e della comunità imperfetta, apportando turbolenza nei tradizionali meccanismi tesi a produrre ordine sociale. Ai processi di inferiorizzazione materiale e simbolica, che tendono ad annullare qualsiasi forma di visibilità sociale e politica degli immigrati, divenuti capri espiatori delle insicurezze e del degrado urbano, si contrappone una capacità di adattamento, di trasformazione e di rivendicazione che assurge a potenziale risorsa del territorio. L’analisi delle insicurezze urbane, dei disagi legati all’abitare inferiore, delle pratiche quotidiane degli “altri” aiuta a ricostruire su basi inedite il peculiare “effetto urbano” della città, riflesso nelle esperienze e nelle percezioni degli abitanti potenzialmente più a rischio. L’ampliamento degli spazi e dei processi di costruzione e di trattamento delle problematiche urbane consente lo sviluppo di un’immagine del territorio che, in quanto costrutto, ritrova nella progettualità condivisa la possibilità di mobilitare risorse latenti al fine di un effettivo innalzamento della qualità della vita urbana.