Descrizione
La cronaca quotidiana offre un quadro sconcertante di una situazione critica, che sempre più spesso degenera in manifestazioni plateali e, se confusione, precarietà e insicurezza sono ormai caratteristiche del vivere quotidiano collettivo e individuale, una violenza latente, pervasiva, subdola e costante, sembra essere diventata parte integrante della vita comune.
La nostra società è in continua trasformazione e nel corso del tempo cambiano i modelli di organizzazione sociale; da qualche decennio, però, i cambiamenti nelle istituzioni – soprattutto in quelle di base come famiglia e scuola – sono molto più veloci ed assistiamo a nuove forme e modifiche dei rapporti interpersonali.
Oggi, concetti come valori, etica, morale, bene comune, sembrano molto astratti e difficilmente oggettivabili, a scapito di nuove forme di liberismo che altro non producono se non l’effetto di rendere gli individui sempre di più degli esseri asociali, malati di solitudine e angoscia, con la conseguenza di un disagio generalizzato che pervade ormai tutta la società, italiana e non solo, a tutti i livelli.
Che colpa abbiamo noi (titolo di una canzone emblema degli anni della contestazione giovanile), è l’interrogativo che si pongono costantemente non più solo i giovani e i ragazzi ma anche e soprattutto, genitori, insegnanti ed educatori.
Cosa si può fare per prevenire e gestire il disagio’ Quali sono gli strumenti per arginare la violenza che appare diffusa in tutta la società’ Come prevenire i crimini che sempre più spesso si compiono in famiglia’ Quali strategie attivare con bambini, adolescenti aggressivi e giovani cresciuti insicuri, soli e depressi, carenti di autostima ed autoaccettazione, incapaci di progettare il futuro’
Questo saggio presenta alcune riflessioni sociologiche sulle situazioni che hanno portato la diffusione del malessere a tutti i livelli sociali e sulla violenza come espressione e come fonte dello stesso. Alcune chiavi di lettura e suggerimenti operativi nati dall’esperienza professionale dell’autrice e dai contributi forniti dalla sociologia clinica rendono questo volume uno strumento particolarmente utile per genitori, educatori, insegnanti, operatori del sociale e coloro che desiderino “farsi un’idea” in merito.