Descrizione
Da anni Giuseppe Baldacci si è ritagliato uno spazio suo di interesse e competenza, quello della articolazione territoriale dell’Università come Studium generale nel Settecento siciliano. Questo interesse ha accompagnato, contribuendovi, lo sviluppo impetuoso degli studi in Italia e in Europa di storia dell’Università: che ha cercato, persegue tuttora un difficile equilibrio tra la suggestione dei temi e la ‘parzialità’ delle fonti. Nel caso specifico poi del Siculorum Gymnasium, la discontinuità nell’applicazione – dovuta in parte a reali difficoltà dell’indagine, in parte a drammatiche sorti individuali degli storici – ha avuto conseguenze assai negative, a volte persino devastanti. E ciò conforta l’attenzione per i lavori, asciutti e organici, di Baldacci. Per restare con lui nella Sicilia del secolo XVIII, il succedersi stesso delle ‘riforme’ qui partecipa per un verso del generale moto del riformismo austro-piemontese e borbonico, per l’altro interpreta il ruolo che volta a volta politici e intellettuali riconoscono alla formazione superiore in pur contrastanti progetti di sviluppo.
In questo volume, con minuziosa rivisitazione dello stato del problema, Baldacci chiude strappi e colma lacune, suggerisce con discrezione la rete delle relazioni, le reali e le istituzionali, tra i soggetti coinvolti. E disegna le coordinate dell’ambizioso progetto di chiudere il circolo tra il Gymnasium e la comunità cittadina, nei limiti e negli eccessi – ricostruendo la vicenda travagliata del ‘privilegio’ che perde in estensione mentre cerca miglior fondamento nella qualità, specie laddove come nella medicina e nell’economia più acuto è lo scontro, diretto a promuovere in diritti i bisogni, e più tenace l’interposizione – ora ideologica, ora corporativa – dei filtri.
(dalla Prefazione di Giuseppe Giarrizzo)