Descrizione
Nel visibile si manifesta un invisibile che trascende ogni determinazione specifica nello scambio fra dimensione interiore ed esteriore, profondità e superficie in cui si innesta la fenomenicità sensibile dell’immagine. Sulla linea liminare fra visibile e invisibile, la penna di Hofmannsthal cattura immagini e visioni di realtà “altre”, in una scrittura che si configura tramite una strategia di presentificazione dell’invisibile. Mediante forme di inediti meccanismi di significazione, l’immaginario di Hofmannsthal tende a una dimensione altra dalla lingua nell’«Anders-Streben der Künste» (Walter Pater): l’evidenza, l’enargeia, la potenza iconica dell’immagine opera uno sfondamento del verbale al fine di attingere un’espressività assoluta, in un orizzonte fluido, mutevole, discontinuo, cangiante. La tensione della scrittura verso l’invisibile conduce, insieme ad altre strategie, a un immaginario, che, nella pregnanza visibile di corpi e immagini, e, per contro, nelle tracce sbiadite del palinsesto, nelle cancellazioni, nelle pieghe del silenzio, fa emergere l’irrapresentabile, l’indicibile, l’invisibile che si cela, ma che nell’assenza si manifesta per epifanie e frammenti.