Descrizione
Un paziente affetto da afasia e che manifesti il disturbo della similarità si dimostra incapace di dire: – piove -, o di rispondere a domande che abbiano un riferimento alla pioggia, se in quel frangente non vede la pioggia. Se Tizio dice a Caio “La foglia è verde”, non si ha alcun elemento per stabilire se esista o meno un’idea del verde comune ai due parlanti. Misurando l’attività cerebrale durante i movimenti volontari delle mani, si è dimostrato che tra i 500 e i 1000 millisecondi prima che la mano si muova, si registra un’onda di attività cerebrale, come a preannunciare il movimento. Potrebbe essere questa la prova dell’idea del verde’ Un’onda ciclica che attraversa gli emisferi “nell’epoca delle Neuroscienze, è ancora possibile che gli studi sul Linguaggio tengano conto di convenzioni e regole linguistiche'”.
Il rifiuto dell’ignoto e la mitizzazione delle convenzioni linguistiche, spesso, si fondano integralmente sull’istanza della semantica dell’oblio. Se non si è disposti ad ammetterlo, cosa si può dire di Proust, il quale, attraverso le pagine de La Recherche, ci mette a parte dei propri disagi di natura nevrotico-ossessiva, tanto da denunciarsi incapace di scrivere un’opera narrativa di senso compiuto’ Allo stesso modo in cui, nel sogno, ciascuno di noi fa “esperienza” della propria identità originaria, benché ciò avvenga per spostamenti di significati ed elaborazioni secondarie, così nella scrittura, l’Io scrivente si scompone nei volti di protagonisti e deuteragonisti e si ricompone, a poco a poco, nel climax finale. Dire “è rosso” non è lo stesso che dire “mi sembra rosso”. Un cervello dice le stesse cose che direbbe una macchina, se sostituita ad esso’