Descrizione
Un topos piuttosto frequentato dalla storia del pensiero sociologico vuole che l’apparizione della sociologia in Italia alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento sia stata per lo più di pedissequa marca positivistica e ridotta a pochi nomi peraltro non forieri di grande respiro teorico né, tantomeno, versati alla ricerca empirica. E’ chiaro che contro tale timida apparizione della sociologia in Italia potesse avere poi buon gioco l’egemonia culturale idealistica tanto nella versione attualistico-gentiliana, quanto (e soprattutto) in quella storicistico-crociana che per circa mezzo secolo ha sempre negato ogni diritto di cittadinanza scientifica alla disciplina.
Lo scopo di queste pagine riposa invece sull’ipotesi storico-sociologica di poter rinvenire dal punto di vista delle scienze sociali empiriche i germi per un ripensamento analitico del sociale in chiave logico-empirica, e non ingenuamente positivistica, in una riflessione teorica che, muovendo dalla psicologia empirica di matrice herbartiana e dal confronto con il dibattito tedesco sulle scienze dello spirito e sull’epistemologia delle scienze sociali che preparano il celebre Methodenstreit approda già con il Labriola “pre-marxista” alla possibilità di una spiegazione dei fenomeni storico-sociali a partire dall’analisi delle processualità e dalla loro tipizzazione e ricorsività.