Descrizione
A differenza della tradizionale interpretazione “risorgimentista”, che sottolinea la discontinuità tra la tirannide e la libertà sabauda, i saggi di questo volume intendono dimostrare come l’eccezionale crescita economica e sociale di Catania trova le sue profonde radici proprio nell’Ottocento borbonico, quando l’elevazione a Capovalle e la formazione di una robusta borghesia delle professioni e del commercio proiettano la città a terzo polo urbano della Sicilia. Si spiegano così processi in apparenza contraddittori, come la prudenza politica dell’ élite locale (sospesa fino all’ultimo tra lealismo al cadente regime ed adesione al nuovo Stato unitario), la vitalità patriottica del mondo giovanile universitario e l’ampiezza della rete cospirativa provinciale, autentico motore dell’unificazione nazionale. La ricerca apre scenari ancora inesplorati come la risposta di genere al crollo dello Stato, le sfide amministrative dei primi Sindaci italiani e la reazione dei vinti che tra clandestinità ed esilio maltese tentano un impossibile ritorno al passato.