Descrizione
L’interogativo principe di questo lavoro è se il clientelismo sia percepito come una forma particolarista e illegittima di mediazione politica, in sintonia cioè con le categorizzazioni degli studiosi, oppure se si innesti in parte su ncodici culturali legati a solidarietà familiari o di clan. Si è cercato cioè di capire se la pratica clientelere sia subita come deprecabile necessità, o accettata come una delle forme possibili di mediazione politica. Situazione quest’ultima ovviamente gradita e incoraggiata da chi trae dalle relazioni clienteleri i maggiori vantaggi: il patrono.