Descrizione
Autostima, fiducia in sé, autoefficacia, empatia, ottimismo, sensi di colpa, responsabilità … Questi termini riempiono da una decina di anni libri, manuali e volantini ricordandoci l’ansia dell’uomo contemporaneo, perso nella confusione identitaria e dei ruoli il quale spesso si sente impotente e lamenta un livello basso o inesatto di stima di sé.
Gli autori del libro hanno deciso di scrivere questo volume dopo aver svolto per lunghi anni un concreto lavoro psicologico con individui e gruppi con problemi di autostima. Il titolo del libro, con una carica evidentemente e volutamente provocatoria, nasce come risultato di un’attenta analisi psico-antropologica del fenomeno “autostima” e dopo una profonda rivalutazione della contemporanea rappresentazione sociale del costrutto teorico della stima di sé.
Durante il lavoro con le percezioni giuste o errate di sé e degli altri risulta inevitabile l’analisi del corpo come luogo esclusivo di espressione di tutta l’esistenza umana. Per evidenziare l’umanità del corpo ed individuare le fonti di distorsione percettiva ed emotiva vengono analizzati in questo libro anche alcuni fenomeni dolorosi della nostra epoca come anoressia, bigoressia e altri disturbi.
Gli autori prendono in considerazione l’autostima non solo come un fenomeno psico-fisiologico ma anche come un fatto sociale, culturale e di moda. L’analisi si estende oltre l’individuo per esaminare la stima e la libertà dei gruppi sociali, delle classi e dei popoli.
In ultima analisi questo libro tratta della diversità, di Noi e degli Altri, del Sé e del serissimo gioco di rispecchiamento che promuove il processo di realizzazione di quel progetto dinamico chiamato “uomo”.