Descrizione
I dialettismi, dopo decenni di ostracismo, sono stati dapprima, ma con molte cautele, registrati nei monolingui italiani e quindi nei bilingui. Ma quali voci hanno ottenuto l’imprimatur, un tempo difficilmente ottenibile, dei lessicografi? Quali i modus operandi utilizzati per tradurle in lingue straniere, e soprattutto per rispettare i rispettivi cotesti e contesti? Quali opere lessicografiche bilingui ne hanno accolto in maggior numero? Quali i marcatori più appropriati? Senza certo poter risolvere del tutto ognuna di tali questioni, questo studio vuole essere uno strumento di approfondita analisi di quei dialettismi ignorati tout court, o trascurati per microstruttura e per scelta delle marche d’uso, o ancora tradotti in maniera discutibile.
Il ricco e vario campione lessicale trascelto proviene della lingua odierna, ed è costituito da circa 290 dialettismi. La scelta e l’analisi di queste voci ha comportato l’attenta consultazione di un gran numero di dizionari (circa 65 tra monolingui, bilingui, specialistici o per la consultazione generale, di grande e medio formato, della vecchia e della nuova scuola lessicografica, prodotti da equipe o da singoli autori) nella speranza di poter sviscerare in profondità ogni lemma. Inoltre è stato passato in rassegna il vocabolario dialettale italiano di nove ricchi bilingui con molta dovizia d’esempi (ambito eno-gastronomico, della cultura, della malavita, ecc.).
Infine l’opera è corredata da un’ampia appendice, in cui si può cogliere lo straordinario contributo lessicale che i vernacoli forniscono all’italiano standard.