Descrizione
Dalle pagine di romanzi, racconti, diari di scrittori italiani della nostra contemporaneità , si affacciano personaggi “diversamente eroi”. Eroi che non vantano certe eccezionali qualità fisiche, tra le quali sicuramente la bellezza, il vigore, una floridezza immarcescibile (punti di forza immancabili nel curriculum del perfetto “superuomo” che non si distinguono per imprese titaniche, gesta prodigiose. Si tratta di protagonisti o figure laterali, colpiti da qualche menomazione, diversi per aspetto fisico, non allineati dunque alla schiera di quanti si fregiano di una normalità conclamata, troppe volte tirata in ballo, evocata a sproposito, brandita quasi alla stregua di un talismano. Perciò eroi perché lottano non per diventare normali ma se stessi come si legge non a caso nella dedica che apre il romanzo Nati due volte di Giuseppe Pontiggia. Insomma, questi eroi diversi rappresentano l’altra faccia della medaglia letteraria. Un rovesciamento che insensibilmente, scandalosamente ci sposta al punto che potremmo rivolgerci a ciascuno di essi con le parole di Achille piè veloce del romanzo di Stefano Benni: “Se lei riuscisse a concepire nella sua testa una qualsiasi definizione di normalità in nessun modo io rientrerei nella sua definizione”.