Descrizione
Le Eumenidi di Vincenzo Pirrotta rivisitano la tragedia di Eschilo attraverso una felice commistione di stili e di accenti. Il convinto sperimentalismo drammaturgico dell’autore giunge ad armonizzare la lingua poetica di Pasolini (da cui deriva la traduzione in siciliano) con i suoni aspri del dialetto di Alcamo, in un mix sorprendente di ritmi. A rendere ancor più suggestiva la partitura sonora del testo interviene il colore arcaico del “baccagghiu” il gergo della malavita palermitana scelto da Pirrotta per dar voce all’oscura delle Erinni. L’audacia stilistica di questa riscrittura passa poi dall’impiego dell’antica tecnica del “cunto”, che vale a riannodare i fili della storia e ad agganciare il mito al presente della cronaca.