Descrizione
Marina Ciampi, già autrice del saggio “La sociologia visuale in Italia”, torna al suo campo di analisi privilegiato, organizzando un nuovo lavoro a più voci sul ruolo indispensabile della visualità nelle scienze sociali. I contributi, provenienti da studiosi che hanno sempre evidenziato la centralità del dato iconico nelle loro esperienze di studio e di ricerca, delineano uno scenario comune di riflessione teorica ed empirica. L’assunto di base è che la conoscenza sociologica si avvale per suo statuto disciplinare dell’osservazione, sia come approccio che come metodo, condividendo con altre scienze umane l’attenzione per il phainomenon nella sua complessità. Lo strumento visuale, dalla fotografia e cinematografia al multimediale, non assolve più a semplice funzione di supporto documentale, ma costituisce di per sé un medium potente e significativo nel processo ermeneutico ed epistemologico. La sociologia non può non confrontarsi con le trasformazioni epocali in atto, per quanto attiene al sapere: il dominio di forme di pensiero e rappresentazione sempre più visive e olistiche impone approcci conoscitivi integrati e avanzati che, nel rispetto della logica dell’indagine scientifica, sappiano riconoscere il valore dell’immagine. Considerare il campo di indagine visuale come appannaggio esclusivo di quelle scienze che hanno saputo coglierne nell’immediato le potenzialità, costituirebbe per la sociologia contemporanea una rinuncia difficile da spiegare.