Descrizione
Il presente volume pone preliminarmente in dubbio la validità di un topos, che dall’epoca arcaica permane fino all’età bizantina, ossia quello della presunta rozzezza e incultura degli abitanti della Cappadocia. In realtà, questa regione dell’Anatolia “produsse”, soprattutto in epoca tardoantica, decine di intellettuali, pagani e cristiani, di grande prestigio, alcuni laici, altri ecclesiastici. Questo dato contribuisce a spiegare perché la presenza dei tre vescovi – Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo e Gregorio Nisseno – cui la Cappadocia del IV secolo lega da sempre la propria fama non rappresenti una “sorpresa” o un fatto isolato, quasi “miracoloso”, ma come essa sia il risultato, quasi “naturale”, di un lungo processo di formazione che vide l’emergere di “altre” figure di letterati, molti dei quali spesso per noi puri nomi, talora appena qualcosa di più, frammenti. Proprio al recupero della memoria di questi intellettuali, di tre in particolare – Bemarchio di Cesarea, Eustochio ed Eutichiano – è dedicata questa ricerca che mira a restituire rilievo culturale e spessore storico a personaggi altrimenti destinati a cadere nell’oblio sotto i colpi congiunti dell’inevitabile e spietata selezione prodotta dalla tradizione manoscritta e dell’effetto, obiettivamente oscurante, di figure per così dire “ingombranti” come quelle dei Padri Cappadoci.
Il libro si articola in tre capitoli dedicati rispettivamente al sofista Bemarchio, storico di Costantino, ai suoi rapporti con il famoso retore Libanio e l’imperatore Costanzo II e alla sua attività d’insegnamento a Costantinopoli come titolare di una cattedra ufficiale (capitolo I), al sofista Eustochio, storico di Costante, alle relazioni intrattenute con il Nazianzeno e l’imperatore Giuliano nel suo soggiorno di studio ad Atene e durante la sua docenza a Cesarea di Cappadocia (capitolo II), e infine al grammatico Eutichiano, cronista di Giuliano, al suo stretto legame con questo imperatore e con il suo séguito di generali e intellettuali nel corso della spedizione contro i Sasanidi (capitolo III).