Descrizione
Fu nel Cinquecento che, per la prima volta, le donne riuscirono a conquistare un ruolo di rilievo nella letteratura italiana. E in quel secolo, nella opulenta Venezia, Gaspara Stampa dedicò molti anni della propria breve esistenza alla scrittura di una raccolta di liriche, con l’auspicio che la loro forma oltrepassasse i confini della città lagunare in cui ella era già nota come virtuosa. Per lungo tempo, tuttavia, le sue Rime – pubblicate postume nel 1554 – hanno attirato l’attenzione degli studiosi solo per il loro valore autobiografico e sono state lette e interpretate come “diario intimo” di una donna che aveva votato la propria esistenza alla più distruttiva e totalizzante delle passioni: l’Eros. Il presente volume intende offrire un profilo complessivo della poetessa padovana attraverso il suo canzoniere, in cui la breve eppure intensa vita di Gaspara s’intreccia con il percorso letterario e spirituale che la condusse all’edificazione del proprio dettato poetico. I versi ci restituiscono, dunque, la ricerca di un faticoso equilibrio tra recupero dei modelli e incessante ricerca di una personale, inedita cifra stilistica. Gaspara Stampa azzarda e vince la battaglia con la storia, raccogliendo l’eredità della letteratura laica e religiosa dei secoli precedenti e attingendo in modo diretto e spregiudicato alle Sacre Scritture. Offrendo il proprio io poetico sull’altare del dio Amore, Gaspara sacralizza se stessa e consegna il proprio nome alla posterità.