Descrizione
In questo quaderno inedito di Gesualdo Bufalino ci troviamo dinnanzi ad un vero e proprio palinsesto di letture, di scrittura creativa e di traduzioni da diverse lingue: un palinsesto di grande pregio, poiché stratigrafico delle molteplici conoscenze dell’autore e delle sue diverse tipologie di approccio ai testi nel periodo di formazione, nell’arco che abbraccia gli anni intorno al ’35-’45. La traduzione è una via d’accesso privilegiata alla pratica di scrittura di Bufalino poiché rappresenta uno schermo riflettente, indicando la via della rivelazione di sé attraverso la parola dell’altro, e le varianti diventano uno strumento essenziale di analisi comparata.
La cultura francese appare dominante, con Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Mallarmè ma Bufalino è tentato anche da altre fonti, quella classica in particolare, con Alceo, Saffo e Orazio, quella americana, con l’interpretazione di Edgar Allan Poe attraverso l’amatissimo Baudelaire, quella romantica inglese con frammenti dell’Hyperions di Keats .
Il manoscritto è ricchissimo di riferimenti intertestuali e offre anche la possibilità di scoprire poeti e traduttori oggi perlopiù dimenticati, da de Nicolà a Gandon, da Barral a Godoy.
Bufalino inserisce nei carnets annotazioni, note critiche, tentativi di scrittura e riscrittura con infinite varianti e ne fa un vero un réservoir di passioni e memorie, di sfide e conquiste, un luogo di incontro ideale con l “Altro”.