Descrizione
Poeta e artista visivo suggeriscono, insinuano, rimandano, alludono chiamando in causa il lettore che inferisce, presuppone, genera significati ulteriori. Il gioco diventa ancor più stimolante perché gli autori appartengono a universi generazionali diversi ma fanno appello a conoscenze enciclopediche del mondo condivise e condivisibili e costruiscono insieme una storia dai “destini incrociati”, intersecando codici e spazi narrativi. L’esperienza di Icone oniriche nasce proprio dal desiderio di raccontare con codici diversi temi nati da discussioni verbali intense all’interno di quello che si è spontaneamente costituito come gruppo di lavoro. Icone oniriche è divenuto quindi un grande «gioco d’azione comunicativa» in senso wittgensteiniano, un gioco di ruoli e di scambio di ruoli tra chi produce segni e chi li interpreta. Le tappe dell’itinerario poetico/iconico dell’opera si collocano nell’alveo di un discorso a più voci e percorrono un continuum analitico che va da un massimo di contatto con la realtà, le pagine intense della sezione Diario civile, fino al massimo dell’apertura alla dimensione conoscitiva del sogno rappresentato dalla sezione Icone oniriche, passando per gli spazi indagativi di Fil di lama.