Descrizione
Sullo sfondo della permanente emergenza dettata dalla caduta del regime fascista e dalle vicende belliche, nonchè dal febbrile percorso di defascistizzazione avviato dalle forze anglo-americane, a partire dall’estate del 1943, si colloca la storia emblematica dei trentanove professori, dei Presidi e dei Rettori, nominati dagli Alleati nelle Università siciliane di Palermo, Catania e Messina. Attingendo a inedite fonti archivistiche ed incrociandone i dati, il libro ricostruisce l’inusuale processo delle nomine, insieme tecnico e politico, posto in essere dall’Education Subcommission del Governo Militare Alleato, che si trovava ad utilizzare la legislazione ora liberale ora fascista in materia universitaria. L’indagine mostra, in particolare, l’interlocuzione attiva e critica del corpo accademico e dei gruppi dirigenti locali con le autorità alleate, non soltanto con riguardo alle nomine, ma anche con riferimento alla pratica estesa e controversa dell’epurazione svolta dalle forze alleate, attraverso una minuziosa attività di intelligence. Il lavoro documenta, infine, la vicenda delle nomine e la ripresa dell’epurazione, nel 1944, con il ritorno dell’Isola nella pienezza dell’amministrazione italiana. Quest’ultima avrebbe prodotto una normativa alluvionale e contradditoria, senza riuscire a dare una definitiva soluzione al caso degli Allied Military Professors, ritenuti titolari di semplici incarichi temporanei, spingendo alcuni di essi a ricorrere alla via giudiziaria.