Descrizione
Con questo volume l’autore ha lo scopo di mettere in evidenza i momenti più originali e maturi della filosofia di Muratori in riferimento alla coeva cultura filosofica e scientifica.
La ricostruzione del rapporto critico con Descartes e i suoi seguaci colloca Muratori in una posizione molto particolare all’interno dell’ancor viva querelle des anciens et moderns: il netto distacco dal settarismo, che si diffondeva anche nella scuola cartesiana, segna la distanza muratoriana dal razionalismo del francese in nome della tradizione sperimentale italiana (in particolare galileiana) e dell’empirismo. Sono messi in risalto anche gli elementi, molto spesso occultati, di una fitta compenetrazione ideologica con alcuni punti della filosofia di Locke, moderati però dalle preoccupazioni per le loro conseguenze etiche e religiose non in linea con il cattolicesimo.
Se, infine, si tiene conto delle critiche muratoriane allo scetticismo fideistico di Huet, in difesa tanto della ragione umana quanto della morale cristiana, nonchè della più volte riconosciuta basilarità della scienza e del suo stretto contatto con la speculazione filosofica, emerge con nettezza che Muratori, storico ed erudito, è un rappresentante centrale e attivo della filosofia italiana ed europea della prima metà del ‘700 et ultra.