Descrizione
I saggi raccolti nel presente volume compongono un libro in due tempi, sui linguaggi autonomi e complementari della letteratura e del cinema. Nella prima parte sono gli scrittori siciliani a occupare la scena: due prove minori e inedite del primo e dell’ultimo De Roberto; una rilettura del Fu Mattia Pascal di Pirandello sullo sfondo delle suggestioni spiritualistiche entre deux siecles; il Quasimodo ligure negli anni della rivista “Circoli” e delle amicizie intellettuali con Angelo Barile, Adriano Grande e Angiolo Silvio Novaro, ma anche la fenomenologia letteraria ed esistenziale dell’isolitudine, motivo prediletto dal poeta modicano, ma comune a tanti siciliani. E infine i conti di Sciascia e del protagonista del suo Candido con i “padri”ideologici ed artistici e un bilancio in tre momenti della esperienza poetica dialettale, da Francesco Guglielmino alla contemporaneità.
Nella seconda parte, sono le suggestioni che la Sicilia ha consegnato ai registi cinematografici e che hanno alimentato spesso un corposo immaginario di stereotipi, fino a quando non hanno trovato registi come Luchino Visconti che, nella Terra trema e nel Gattopardo, sapesse elevarli a sublimi ragioni morali e artistiche.