Descrizione
Definito dalla stessa autrice un “folletín histórico”, si ispira ad un personaggio reale, Perpetua Rejas, una ragazza madrilena che la Pàmies aveva conosciuto a Barcellona all’inizio della Guerra Civile, e che era apparsa già in “Quan érem capitans”, romanzo che aveva ottenuto il Premio Joan Estelrich nel 1974. La militante comunista, ribattezzata nella ficción Perpetua Cadenas, è una figura complessa, in cui si rispecchia un insieme di persone che l’autrice aveva conosciuto durante la sua lunga militanza. Accusata di tradimento, disprezzata dai compagni, muore nel carcere di Las Ventas, dove stava scontando una condanna a dodici anni di reclusione. Il romanzo è un affannoso tentativo di riabilitarla, mettendo ordine in un passato fatto di luci ed ombre, grandezze e miserie della lotta antifascista, condotta nelle durissime condizioni della clandestinità.