Descrizione
Il volume incrocia alcune delle nozioni fondamentali nel diritto occidentale, ricorrendo alla metodologia interculturale e alla archeologia dei saperi. In una serrata sequenza logica si parte dalla riflessione di Pier Damiani sulla soggettività giuridica quale presupposto per l’imputazione di diritti e doveri. Concepita la persona come fine e non come mezzo, si approda poi alla libertà contrattuale, tratteggiata da Enrico da Susa allo scopo di superare l’illiceità dell’interesse nel credito, e al diritto di resistenza, messo a punto dagli Scolastici spagnoli per fronteggiare il comando ingiusto e il governo dispotico. La posta in gioco è addivenire a una nozione di disciplina giuridica che proprio per effetto di questo triplice passaggio riconosca nella condizione umana il diritto a esistere, ad attaccare le diseguaglianze sociali, a rivendicare libertà politiche e civili.