Descrizione
A partire da una ricerca compiuta all’interno di un Centro di Salute Mentale, la riflessione dell’autrice si focalizza sulle declinazioni locali dell’ “essere, sentirsi depresse” di un gruppo di donne che abitano in Carnia, la zona montana del Friuli.
Colti al momento del primo incontro con il servizio, prima della definizione di una diagnosi, i brani di queste narrazioni rendono conto delle dimensioni sociali e dell’esperienza individuale che trova nella “depressione” un modo per esprimere una costellazione di malesseri – le difficoltà nel lavoro, il peso dell’emigrazione, quello delle relazioni familiari e sentimentali- tracciando una fitta rete di rimandi tra la storia individuale, quella comunitaria e quella societaria. Queste voci attraversano il mutamento sociale e storico, uscendo dalle imperfezioni del silenzio alla ricerca di spazio per la loro minuta, quotidiana fragilità.