Descrizione
Nel dramma orientale Mahomed, pubblicato sotto lo pseudonimo Tian nel 1805, la Günderrode, fra intensi squarci poetici, crea lo spazio di un’utopia, una sintesi non solo fra la sensibilità orientale e il pensiero occidentale, ma anche fra poesia, filosofia e mitologia. Il Maometto della Günderrode, in controtendenza rispetto alla visione del medesimo personaggio offerta da Voltaire, è un visionario dai poteri sovrannaturali, la cui religiosità conduce dalla dimensione dell’interiorità alla percezione panteistica, di matrice spinoziana, di un infinito che incessantemente si rinnova manifestandosi nella natura.