Descrizione
Nel cuore della Controriforma ha inizio la trasformazione della scienza medica. Le pandemie hanno indotto uno sforzo creativo persino all’interno della forma più conservatrice di scrittura medica, il trattato. Il Protomedico Giovan Filippo Ingrassia, formatosi tra Palermo e gli Studia di Padova e Ferrara, compone un testo complesso per delineare la figura del “perito medico”, inaugurando la moderna scienza della medicina legale. Alla riflessione sul retaggio del passato affianca la pratica anatomica, partecipando al dibattito sovranazionale sulla sperimentazione, i cui presupposti sono una rinnovata visione del mondo e un comune linguaggio filosofico-scientifico. Su richiesta delle corti di giustizia segue varie vicende processua- li con un metodo d’indagine – estrapolare analogie dalla massa della teoria medica ed esercitare la pratica dell’esame autoptico – che apre a nuove prospettive. Fondato su una ricca messe di fonti, questo libro offre una lettura comparata della storia della medicina forense, ripercorrendone il viaggio iniziatico dal Rinascimento fino alla polizia medica settecentesca per giungere alla medicina politica dell’Ottocento, ricorrendo all’ineludibile specchio dello storico che, nel riflettere il passato, rimanda immagini attuali delle origini del potere, del suo intreccio con la scienza, e delle sue articolazioni normative.