Descrizione
Un'”altra storia” è quella che a tratti sembra emergere tra le righe del nostro studio, a partire dal corollario di immagini mentali che inderogabilmente accompagnano costrutti e paradigmi storiografici. Significativamente, non fatidicamente, il saggio si apre con la transazione (1549) avviata da Carlo V per annettere la contea modicana al dominio regio e si chiude con il ricordo di un analogo tentativo operato duecento anni dopo (1721) da Carlo VI, autoproclamatosi epigono del re asburgico.
Non solo cammini accidentati, monti e altipiani, grano e carne. Avamposto e ponte sul Mediterraneo, crocevia di uomini e idee, la contea d’età moderna alimentava sogni di dominio talassocratico, ponendosi al centro del mare che unisce le sponde di tre continenti. «Non si può nel totale non considerare che come un paese alpestre, e montuoso», scriveva della regione iblea l’abate Balsamo, una lettura tradizionalmente perpetuata dalla letteratura storica e di viaggio. Ma basta una lieve flessione dello sguardo a suggerire una variazione di segno, declinabile in nuovi simboli, come l’ancora, emblema dell’Ammiragliato e di un mare che per vocazione e tradizione lega l’acqua alla terra. Il lettore vorrà giudicare gli esiti di un contributo che, al di fuori di qualsiasi pretesa di esaustività, offre spunti critici e supporti documentari ad un tema che per vastità, interesse e suggestione mantiene elevati in sede storiografica tensione di ricerca e livello degli esiti.