Descrizione
Interrogarsi su personaggi come Céline ancora oggi di estrema utilità per comprendere l’attuale dilagare di xenofobia, razzismo e localismo. L’approccio adottato in questo libro è più biografico che politico, ma con una prospettiva del tutto inedita: il rapporto dell’autore del Voyage con la civiltà delle immagini. Attraverso l’analisi del diario fotografico di Céline sono messe in luce le sue contraddizioni e le ragioni della sua critica alla società moderna. Anche in questa circostanza lo scrittore è spiazzante: all’insofferenza fisica che manifesta dinanzi all’obiettivo fa da contrappasso un’eccellente capacità di gestire la propria immagine. Sorprendentemente emerge il ritratto di una soggettività molto vicina a quella dei cittadini postmoderni e una controversa struttura del sentire che ne precorre molte delle inquietudini. La difesa dell’identità una di queste e costringe Céline a riorganizzare simbolicamente il proprio sé ricorrendo a sofisticate strategie di inganno nei confronti del mondo e talvolta anche di se stesso. Esattamente come capita oggi a chiunque di noi. In definitiva il viaggio di Céline è anche il nostro e insieme dobbiamo ancora arrivare a destinazione.