Descrizione
La radio fu una delle ‘armi’ utilizzate maggiormente sia dall’Unione Sovietica sia dagli Stati Uniti d’America, durante la Guerra fredda. Le trasmissioni in lingua estera rappresentarono uno strumento fondamentale per diffondere l’immagine della supremazia dei rispettivi sistemi e, contemporaneamente, screditare quello avversario. Un sistema efficace per veicolare la propaganda, rendendo permeabile la “cortina di ferro” che divideva i due mondi, in quanto non potevano essere bloccate alle frontiere e la censura si paleso? inefficace nell’impedirne l’ascolto. Questo volume ricostruisce la storia delle trasmissioni transnazionali sovietiche, in maniera particolare di Radio Mosca – l’emittente piu? potente al mondo, che all’apice delle sue capacita? arrivo? a trasmettere in 76 lingue e in oltre 2.200 ore settimanali – attraverso due percorsi di ricerca. Da un lato far comprendere come la programmazione radiofonica costituisse una componente essenziale per il Cremlino nelle diverse strategie di politica estera attuate fino all’implosione del sistema sovietico e di indirizzo del movimento comunista internazionale. Dall’altro analizzare la struttura e le modalita? della propaganda radiofonica, portata avanti da decine di redazioni linguistiche, chiamate ad adottare forme comunicative differenziate, dato che i programmi trasmessi spaziavano dai paesi piu? avanzati del mondo capitalista ai contesti tribali africani. Le vicende trattate consentono quindi di leggere e ripercorrere, attraverso un’ottica diversa, l’intera storia della Guerra fredda nelle sue differenti, complicate e tumultuose fasi.