Descrizione
La valutazione delle politiche pubbliche sta ormai diventando una prassi diffusa nel nostro paese. Il controllo sulla qualità dei prodotti e dei processi, così, si è esteso anche al settore pubblico, non riguardando soltanto i prodotti materiali, ma anche quelli immateriali. Il ricorso al monitoraggio e alla valutazione risponde ad almeno due esigenze fondamentali: da un lato, l’improcrastinabile necessità di garantire efficacia, efficienza ed economicità all’azione pubblica, qualunque sia il settore in cui questa intervenga; dall’altro, assicurare ai cittadini il diritto di fruire di servizi qualitativamente controllati e certificati. Anche per le politiche sociali la normativa e la prassi impongono il ricorso a procedure di monitoraggio e valutazione degli interventi. Dalle prime esperienze mediante leggi di settore, alla legge 328 del 2000, passando per la normativa europea, ormai ogni intervento nel settore politico- sociale deve essere accompagnato da un piano di valutazione. Il volume esplicita il ruolo della valutazione nel campo delle politiche sociali, cercando di porre in luce la stretta relazione esistente tra i momenti della programmazione e del controllo, nella forma del monitoraggio e della valutazione. Infatti, la prima, senza il secondo, rischia di profilarsi come prassi priva di direzione, che finisce inevitabilmente per mancare l’obiettivo; il secondo senza una stretta relazione con la programmazione diviene una misurazione priva di senso, un’azione quanto frenica svolta per puro obbligo, che non produce benefici tangibili, che ne giustifichino l’applicazione e i costi. Per favorire la diffusione di una cultura pragmatica della valutazione, il volume presenta anche un caso di valutazione di un intervento socio-assistenziale, di cui si descrivono sia le fasi di delineazione progettuale che quella di controllo, realizzata mediante un’attività svolta lungo l’arco di un triennio.
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