Descrizione
L’opera verte sulla fenomenologia della condotta omicidiaria seriale con la sua effige nel volto del serial killer. Luigi Chiatti, il cannibale di Milwaukee, il comunista che mangiava i bambini, Jack lo squartatore, il vampiro di Sacramento sono solo alcuni dei trattati nel libro che ripercorre, attraverso le loro vicende e le loro affermazioni, l’excursus psicopatologico per risalire al substrato psichico dal quale origina la personalità omicidiaria.
Il testo nasce da un’attenta analisi delle manifestazioni criminologiche e cerca di dare risposta ad alcuni inquietanti interrogativi: il serial killer è capace di amare? Ama le sue vittime? Come reagisce la società davanti alla consapevolezza di aver generato un soggetto capace di togliere la vita ai suoi simili?
In un periodo segnato dalle profonde stigmatizzazioni mediatiche che vogliono divulgare l’idea che l’assassino seriale sia un mostro, un individuo svuotato della propria umanità, l’autore elabora una nuova prospettiva di indagine e di studio proponendo, attraverso numerosi casi clinici, l’inefficacia di tale atteggiamento ai fini preventivi e sociali del fenomeno stesso.
Conoscere per capire, capire per prevenire sono le chiavi per comprendere quali sia il coacervo di fattori che convergono nella genesi della personalità assassina.