Descrizione
A centocinquant’anni dalla morte, la figura di Gustavo Modena (1803-1861) mantiene ancora tutta intatta l’importanza e il fascino di chi ha cercato di cambiare radicalmente il teatro, segnando per questo in profondità la storia della scena dell’Otto e Novecento.
Intellettuale a tutto tondo, “inventore” sulla scena del realismo e del grottesco, dotato di eccezionali risorse espressive, prefiguratore di una forma di protoregia d’attore, infaticabile sperimentatore e creatore, maestro d’attori e riformatore del teatro, la storia delle arti sceniche degli ultimi due secoli, senza di lui, sarebbe stata molto diversa.
La vita di Modena non è però fatta solo di teatro. La sua è piuttosto una biografia da circoscrivere entro il perimetro largo e sfaccettato di una militanza onnicomprensiva: artistica, culturale, politica. In Modena la necessità dell’intervento artistico è tutt’uno con il bisogno dell’intervento politico, o dell’intervento culturale, o dell’invettiva morale. Un intellettuale che non conosce perciò mai il confine fra l’attore, il polemista, il politico, il moralista. Circostanza questa che se finisce per limitarne dal punto di vista quantitativo la presenza sulle scene, contribuisce a fare di lui l’artista forse più completo, profondo, rigoroso che il teatro italiano abbia avuto.