Descrizione
In tempi in cui pensare cosa e come una società intende cambiare la sua modalità di vita sociale, il sociologo s’interroga ancora su quei fatti che ancora tengono in stasi l’agire del controllo sociale, ovvero su tutti quei fenomeni che ne descrivono le antipatiche e angosciose pratiche stantie ed ormai logoranti. Il testo affronta diverse tematiche che devono far riflettere su come certe argomentazione tendono a porre in essere un modo per ‘valutare’ alcuni strumenti di valutazione, che in qualche modo dovrebbero essere efficaci a dare una attenta lettura all’azioni sociali che predominano la scena dell’azione.
Sono ancora irrisolti i temi sull’immigrazione, sul tabagismo, sui modelli di consumi, sul suicidio, sulle violenze familiari e sui bisogni in famiglia; sul tema dei giovani secondo la visione sturziana, ma anche cosa sono le terapie che muovono per il benessere relazionale; e perché no passare da Pelto a Simmel secondo un’argomentazione che tenta di mettere d’accordo l’annoso problema della teoria e della sperimentazione! Il testo offre così degli spunti che rimandano ancora alle continue ricerche dello scienziato sociale: egli è ancora chiamato alle soluzioni di sempre questioni aperte dello Stato Sociale.