Descrizione
Il notevole successo – accademico e non – riportato dalla valutazione in Italia negli ultimi anni, apre un ulteriore orizzonte di studi: quello della valutazione applicata alle organizzazioni di volontariato che erogano servizi radicati a livello comunitario. L’importanza di tali organizzazioni nei processi di ridefinizione del welfare state, la scarsità delle risorse disponibili e la necessità di rendicontare gli investimenti effettuati, fanno sì che sempre più spesso si conducano ricerche valutative su azioni organizzative che mal si adattano a quella che spesso è considerata dai principali attori sociali coinvolti poco più di una moda passeggera. D’altronde, ci si potrebbe chiedere, perché valutare dei volontari’ Non è sufficiente il loro impegno’ O che aiutino la crescita della comunità, attraverso la creazione o la diffusione di capitale sociale’ Il presente lavoro è stato pensato per rispondere – tra le altre – a tali domande. Non ci si pone l’obiettivo di valutare una o più organizzazioni di volontariato, di terzo settore, non-profit o di privato sociale – si vedranno infatti le implicazioni e gli assunti della scelta di una di queste espressioni. Si vogliono definire, sebbene non esaustivamente, le linee epistemologiche e metodologiche secondo le quali condurre una valutazione nel campo sociale così delineato, capaci di cogliere le specificità relazionali del “prodotto”.