Descrizione
Il lavoro propone un’analisi del format del TG e della sua evoluzione in circa trenta anni di neotelevisione (1976-2009). Il dato linguistico è una base di partenza essenziale, ma il testo televisivo è un oggetto sui generis: fatto di lingua scritta, lingua orale, immagini, audio musicali, fortemente legato alla situazionalità e al rapporto pragmatico col suo destinatario, il telespettatore. Il linguista sbircia ormai nei laboratori della sociologia e della semiotica e appunta l’attenzione su aspetti legati strettamente ai diversi codici che compongono il testo televisivo, non solo con gli strumenti della linguistica testuale, ma con quelli sociologici per i processi di ricezione e fruizione del testo, con un occhio all’analisi critica del discorso e uno sguardo indiscreto sul rapporto parola-immagine.