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BENEDETTO CASTIGLIA

Benedetto Castiglia (Palermo 1811 – Montechiari 1877), formatosi culturalmente e politicamente nell’epoca di maggiore penetrazione della romagnosiana civile filosofia in Sicilia e del vichismo napoletano e lombardo, si è dedicato prevalentemente alla fondazione delle scienze dell’uomo all’interno di un progetto etico-politico laico e liberale. Negli anni di permanenza in Sicilia è stato tra i più attivi interpreti e promotori della rivoluzione siciliana del 1848 e, dopo l’Unità, dell’autonomia dello Stato dalla Chiesa. Relegato da Gentile ad un ruolo marginale (lo definisce spirito bizzarro), viene registrato, invece, positivamente nella Bibliografia vichiana di Croce e Nicolini.